venerdì 3 agosto 2007

COMUNICATO STAMPA

FOTO TRATTE DA www.fabriziosantori.com

ROMA, AL SEMAFORO ARRIVANO I GIOCOLIERI

SANTORI(AN): “SEMAFORI INVASI DA MENDICANTI DI OGNI GENERE”


“Siamo costretti a constatare che il problema dei lavavetri e di accattonaggi vari ai semafori continua a crescere quotidianamente in maniera esponenziale” è quanto dichiara Fabrizio Santori, capogruppo di AN del Municipio Roma XVI, il quale denuncia “l’arrivo presso i semafori della Capitale di una nuova forma bizzarra di accattonaggio che sembra stia prendendo piede su Via Cristoforo Colombo nei pressi della sede della Regione Lazio”.

“Appare alquanto stravagante la richiesta di denaro che avviene successivamente all’esibizione di due uomini, vestiti in maniera singolare, con una decina di birilli che dopo avere inscenato un piccolo spettacolo di circa due minuti cominciano a correre velocemente verso le automobili ferme al semaforo chiedendo il compenso per l’evento, – prosegue la nota – non bastavano i lavavetri, gli spolvera lunotti anteriori e posteriori, i venditori di fazzoletti, accendini e oggetti vari, tossicodipendenti, bambini nomadi addormentati in braccio alla presunta mamma mendicante, ora a chiedere l’elemosina a Roma arriva la novità dell’estate che sinceramente ci lascia perplessi tra lo sguardo incuriosito degli automobilisti”.

“Molti mendicanti, consci del fatto che nessuna autorità competente si sia mai degnata d'intervenire, imperversano sugli automobilisti in modo aggressivo ed arrogante soprattutto nei confronti delle donne e delle persone anziane, le quali sono costrette a subire inermi queste violenze: i cosiddetti lavavetri individuano immediatamente le persone indifese e si lanciano senza troppi complimenti sulle macchine, salvo poi reagire in maniera scomposta quando non gli viene corrisposta la moneta a fronte di un lavaggio non richiesto – conclude la nota – è il momento di ristabilire ordine e rispetto delle regole poiché non è solo un problema di sicurezza e di decoro ma anche un problema economico-sociale poiché un normale automobilista che percorre tra i tre e i cinque km di strada in città si trova costretto a subire l’eventuale lavaggio o accattonaggio di almeno venti persone e se dovesse accettare la prestazione da ognuno di loro il totale dei compensi peserebbe sul bilancio giornaliero del malcapitato”.

Roma 03/08/2007

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